sabato 27 dicembre 2014

Su la testa, ovvero: osserviamo DAVVERO il cielo - parte 3


3) Velocità

Un'altra cosa che si nota dall'osservazione attenta e puntuale del cielo, e che ci permette di fare una stima pressoché istantanea, relativamente alla quota di un aereo che rilascia scie, è la velocità dell'oggetto osservato, e si può valutare facilmente.

Un aereo di linea qualsiasi, ha una velocità di crociera che varia all'incirca tra gli 850 ed i 950 km/h. Questa velocità rispetto al terreno, dovrebbe tenere conto anche dei venti incontrati in quota, ma ai fini della stima, questo aspetto si può tralasciare.

Ora, mentre osserviamo il cielo, mettiamo le nostre due braccia a 45 ognuna rispetto alla nostra verticale, descrivendo così un angolo totale di 90 gradi tra braccio e braccio.

Se abbiamo la fortuna che un aereo stia passando all'incirca sopra la nostra testa, la sua rotta sarà una retta che interseca le rette generate dalle nostre braccia formando un triangolo, rettangolo, isoscele, cioè con l'angolo al vertice di 90 gradi e due lati uguali.

In questo tipo di triangolo (vedi figura), la base è il doppio esatto dell'altezza, e l'altezza è la quota dell'aereo.

Ora, se prendiamo una velocità dell'aereo media di 900 km/h (è un'approssimazione, lo so, ma rende molto bene l'idea), il tempo che ci mette l'aereo ad andare da un vertice all'altro dipende da quanto è lunga la base, ed essendo la base il doppio dell'altezza, dipende da quanto questo è alto.

Se l'aereo è a 2000 metri, ad attraversare il nostro campo di 90 gradi d'ampiezza, ci metterà

(2km / 900 km/h) x 3600 sec x 2 = 16 secondi

Se l'aereo è ad 8000 metri, ad attraversare lo stesso campo di 90 gradi

(8km / 900 km/h) x 3600 sec x 2 = 64 secondi

Se invece è a 10000 metri

(10km / 900 km/h) x 3600 sec x 2 = 80 secondi.



In buona sostanza, se gli aerei di linea che vedete passare sono bassi, ci mettono circa 16 secondi ad attraversare 90 gradi di cielo, se invece sono alti, ci mettono dai 60 secondi in su, ad attraversare 90 gradi di cielo sopra la vostra testa.

Ecco che se passa un aereo di linea, con una semplice immediata verifica, possiamo valutare subito se sia a bassa od alta quota. Divertitevi a provare.

venerdì 12 dicembre 2014

Su la testa, ovvero: osserviamo DAVVERO il cielo - parte 2

Andiamo avanti, con cosa si nota, osservando il cielo, che smentisce quel che dice la teoria scie chimiche.

2) Parallasse

Questo è un argomento che ho già discusso qui, ma voglio tornarci su, in quanto è una di quelle cose facili da individuare, semplicemente osservando il cielo.

Prima di addentrarci in questo argomento, però, occorre chiarire un semplice concetto, ovvero il vento. In maniera semplificata, il vento è una massa d'aria che si sposta, da una zona di alta pressione, ad una zona di bassa pressione. E' importante capire che è una massa d'aria che si sposta tutta insieme. L'altro concetto che è importante capire, è che quello che si trova DENTRO la massa d'aria, si sposta solidale con essa.

Faccio un esempio: se guardate questo video su youtube

https://www.youtube.com/watch?v=yxB_QUnyiug

notate che le nuvole si spostano tutte assieme, non se ne vede una che arriva e supera le altre. Questo perché sono immerse dentro la stessa massa d'aria, e viaggiano tutte assieme ad essa.

Altro esempio, con le mongolfiere stavolta.

https://www.youtube.com/watch?v=l8YaMK4-MYg

Se osservate bene, si nota parecchio che le mongolfiere alla stessa quota, vanno tutte nella stessa direzione. Infatti, partono tutte bene o male verso l'alto destra (vento vicino a terra), per poi cambiare direzione, riapparire ed andare verso alto sinistra (vento più in quota).

A cosa serve tutto ciò? A capire che ciò che è alla stessa quota, viaggia nella stessa direzione ed alla stessa velocità, salvo un po' di minima turbolenza della massa d'aria (soprattutto vicino al terreno).

Quindi quando vediamo un video come quello che ho girato :

http://youtu.be/jBtSM20q9oQ

notiamo che la scia in questione, SEMBRA attraversare il cumulo. Ma se invece del singolo fotogramma, guardiamo tutto il filmato, anche spostando il cursore per farlo scorrere più veloce, cosa si nota? Che mentre il cumulo resta bene o male nella stessa posizione, la scia si muove più rapidamente lungo la sua stessa direzione, verso sinistra.

Questa è la PROVA che scia e cumulo NON SONO alla stessa quota. Se lo fossero, si muoverebbero assieme.

Divertitevi a notare questo. Ad esempio, in questo video:

https://www.youtube.com/watch?v=kQekGClN5GE

le contrail persistenti, si muovono ASSIEME alle velature ed alle formazioni nuvolose, TIPICHE dell'alta quota. Mentre in questo video:

https://www.youtube.com/watch?v=OyBwmatSR5c

soprattutto da dopo il minuto 1:30, si nota molto chiaramente, che i cumuli (in fondo, vicino ai rilievi montuosi) si muovono ad una velocità differente dalle nubi d'alta quota, che invece si muovono ASSIEME alle contrails.

mercoledì 10 dicembre 2014

Su la testa, ovvero: osserviamo DAVVERO il cielo - parte 1

L'informazione sul fenomeno delle scie di condensa, e la smentita sul fenomeno "scie chimiche" passa dallo stesso posto in cui trova le sue fondamenta la teoria stessa "scie chimiche".

Il classico sciachimista, continua a ripetere ossessivamente, di guardare il cielo. Beh, se guardiamo il cielo, è pieno di particolari che ci dicono l'esatto opposto di molte cose sostenute dalla teoria sciachimista, solo che non si deve solo guardare, ma letteralmente: osservare.

1) Scie all'alba

Osservare qualcosa durante l'alba, mentre il sole sorge può fornire dettagli fondamentali. Se osservate una montagna, noterete che i primi raggi del sole (che fa capolino da dietro l'orizzonte) illumineranno la vetta, e via via a scendere mentre il sole continua a sorgere, illumineranno il resto della montagna.

L'alba, come fenomeno che si svolge nel tempo, quindi, indirettamente fornisce informazioni su cosa sia più in alto e più in basso, a seconda di cosa venga illuminato prima o dopo.

Con le nuvole è lo stesso. Molto spesso capita di vedere il cielo già quasi del tutto azzurro, perché i raggi del sole già raggiungono gli strati più alti dell'atmosfera, e le nuvole (i cumuli) ancora scure, perché non raggiute dai raggi solari.

Beh, durante l'alba, se ci sono delle scie, esiste un momento, in cui la scia è già bianca candida, ed i cumuli sono ancora scuri. E questa particolarità, che si nota con la semplice osservazione, fornisce la smentita che le scie sarebbero sotto i cumuli. Osservate le scie all'alba ed avrete questa conferma visiva che le stesse sono più in alto dei cumuli. Inoltre, anche quando sembra che una scia attraversi il cumulo, la differente illuminazione ci fornisce la certezza che non è così, perché se fossero alla stessa quota, i cumuli sarebbero illuminati come le scie.

Vi invito come sempre a verificare di persona, ma intanto vi mostro una foto

http://newlynharbour.co.uk/blog/uploaded_images/nhblog20081127-0021-787966.jpg

presa da questo blog

http://blog.through-the-gaps.co.uk/2008_11_01_archive.html

dove si nota la scia molto chiara, ed i cumuli scuri, all'alba, segno che la stessa è più in alto delle nubi basse.

venerdì 10 ottobre 2014

Odiogena

“stiamo cercando di ABBATTERNE uno”

“Non vi dimenate VERMI VISCIDI, qua verrete sempre e comunque SCHIACCIATI”

“... ai disinformatori, spezzategli le gambe..”

“ma non si riescono ad abbattere?”

“Io ho un modo per fermali, ma non è democratico”

“Stavamo pensando di comprare un lanciarazzi”

“DOVETE MORIRE MALEDETTI CHE IL DIAVOLO VI PORTI VIA”

“voglio un nome, poi al resto (telefono, indirizzo, punto di soccorso più vicino....) ci penso io”

“Abbattiamo un aereo che lascia le scie chimiche!!!”

“Non vorrei offendere nessuno, ma a cazzotti piglierei qualcuno”

Queste e molte altre frasi (ho una corposa raccolta) sono il risultato del sentimento d'odio da parte di chi crede alle scie chimiche, ed è convinto che il governo, i piloti, le compagnie ed altri attori, ci stiano avvelenando mentre i disinformatori cerchino di occultare il tutto.
Non importa che Massimo Santacroce nel suo blog sciemilano.blogspot.com fosse un attivista che combatteva le scie chimiche, e mettendosi a cercare delle prove per un anno intero, abbia infine concluso che si tratti di una bufala.
Non importa che Rev. Stone, uno degli amministratori del forum sciechimiche.org, attualmente ancora combattente contro i poteri forti e contro la “matrice” abbia affermato che dopo anni di studi e osservazione, può affermare che le “scie chimiche” intese come complotto d'irrorazione clandestina, non esistano.
Non importa che l'utente MarcoVì, ex attivista, dopo aver studiato le ricerche di Appleman e aver studiato i radiosondaggi, abbia scoperto che le scie chimiche sono una bufala.
Non importa che a tutt'oggi, alcuni storici attivisti (ancora attivisti) affermino che il discorso della bassa quota degli aerei che rilasciano le scie sia una bufala colossale, che flightradar24 non sia falsificato, e quant'alto, pur continuando a sostenere l'esistenza delle scie chimiche.
Non importa che Leonard Zorbe, attivista ed impegnato ricercatore contro le scie chimiche, tutt'ora alla ricerca della verità, abbia dimostrato che la faccenda della quota degli aerei sia fasulla.
Non importa che le prove che quel che vediamo sia condensa, siano state fornite ( http://lospiegone.blogspot.it/2014/06/le-prove-delle-scie-di-condensa.html )
Non importa che le istituzioni abbiano in realtà dato risposta alle interrogazioni parlamentari ( http://lospiegone.blogspot.it/2014/08/il-silenzio-delle-istituzioni.html )
Non importa che il documento Owning the Weather in 2025 (http://lospiegone.blogspot.it/2014/06/weather-as-force-multiplier-owning.html ) se letto con attenzione, confermi che non sia possibile creare uragani, modificare tempeste e quant'altro.
Non importa che nell'accordo climatico Italia Usa (i cui studi sono già terminati), l'unico esperimento di “manipolazione” ovvero il workpackage 10, si effettui in un piccolo campo con dei TUBI PIANTATI nel terreno, senza nessun aereo ( http://lospiegone.blogspot.it/2014/06/cooperazione-italia-usa-su-scienza-e.html )
Non importa che un sacco di piloti, anche privati, si siano offerti di prestare il loro aereo per andare a fare prelievi in quota, ma nessuno abbia mai accettato.
Non importa che Rosalind Peterson, una delle più attive ricercatrici contro la geoingegneria clandestina, affermi comunque di non avere prove che le scie che vediamo siano qualcosa di diverso dalla condensa. (https://www.youtube.com/watch?v=zOXt0BTOTN0 )
Se lo dice il sig. Marcianò, dev'essere vero. Fa lo stesso se non sia mai riuscito a portare una sola prova concreta della bassa quota degli aerei, esclusa la truffa del telemetro, smascherata dai suoi stessi seguaci (http://sciechimichenote.blogspot.it/2009/01/la-prova-del-telemetro.html )
Se lo dice il Prof. Corrado Penna dev'essere vero. Fa lo stesso se nei suoi articoli sbaglia a fare i conti con la pressione atmosferica dimenticando di mettere i valori per i 10000 metri e falsando i risultati (http://anonymouse.org/cgi-bin/anon-www.cgi/http://scienzamarcia.blogspot.it/2011/11/perche-le-scie-di-condensa-non-posso.html ) oppure calcola quanta acqua viene prodotta dai motori di un aereo ( http://anonymouse.org/cgi-bin/anon-www.cgi/http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/01/e-quanto-inquinano-gli-aerei-e-quanto.html ) contraddicendo platealmente quanto asserito, ad esempio, da Marcianò
Se lo dice il sig. Massimo Mazzucco, dev'essere vero. Fa lo stesso se mentre da una parte usa l'argomento scie chimiche nelle sue conferenze ed afferma che “GLI AMICI DEL CICAP NON RIESCONO A SMONTARE LE 10 PROVE DELL'ESISTENZA DELLE SCIE CHIMICHE”, dall'altra non trova il tempo di rispondere a chi prova a smentire le sue 10 prove (che sono 8, di cui l'ultima è già stata smontata, la 4 sospesa, la 5 smontata da un utente del sito, e la 7ima smontata in un altro topic dello stesso sito) e non produce un documentario sul tema perché “l'argomento lo sminchia”.
Se lo dice il prof. Pattera, dev'essere vero. Fa lo stesso se gli è già stato fatto notare che ha sbagliato l'unità di misura delle sue analisi chimiche, leggendo milligrammi invece di microgrammi, e spacciando una quantità di bario pari al 2% del limite, come una pari a 20 volte il limite, e di conseguenza le sue analisi non provavano nulla.
Se lo dice l'Ex Maresciallo (in congedo) Azzone, dev'essere vero, Fa lo stesso se lui considera le scie chimiche quelle coi penduli, dicendo che non possono ascriversi a normale condensa, ignorando che i suddetti penduli sono documentati da decenni nei manuali di meteorologia (http://lospiegone.blogspot.it/2014/06/penduli-ed-instabilita-di-crow.html )
Se lo dicono tutti i filmati su youtube, dev'essere vero, poco importa se hanno analizzato fango e polvere, spacciandoli per aria ed acqua, e se non hanno mai effettuato una ed una sola misurazione seria della quota “tanto si vede ad occhio”.
Mazzucco nel suo sito dice che “ Il debunker invece rifiuta aprioristicamente la tesi (anche se non lo dice apertamente, questo è ovvio), cerca di “smontare” con puntiglio tutto quello che può, ma si dimentica regolarmente di prendere in considerazione eventuali elementi validi al suo interno.”
A me sembra però, anche che il sostenitore delle scie chimiche, continui ad accusare di genocidio milioni di persone, senza però curarsi minimamente di prendere in considerazione elementi che smentiscono interamente la loro tesi, anche se vengono dagli stessi attivisti, oltre che da quelli che chiamano “disinformatori”.
Chi diffonde questa bufala, è colpevole di generare Odio, e dell'Odio che genera ne é responsabile. Quando un giorno, troppo tardi, qualche imbecille abbatterà un aereo “presunto chimico” e scoprirà di aver fatto fuori della gente innocente, cosa farà... darà la colpa ad internet che lo ha male informato?

giovedì 9 ottobre 2014

Gomme e scie, ovvero "non ci posso credere" e "non sono esperto ma"


(sembra OT all'inzio, ma non lo è)

1 - Storie di Gomme

Faccio il gommista. Viene un cliente e mi porta una gomma da visionare perché vuole chiedere di usufruire della garanzia. Il suo racconto è che "durante una rotonda" la gomma "ha ceduto all'improvviso ed è andata a terra".

Mi faccio portare la gomma e questa presenta una lacerazione a lato, lunga circa 7-8 cm, ad "U", tipica delle botte su marciapiede o simili. Inoltre il tipo ci ha girato sopra mentre era sgonfia (lui dice solo 10 metri) ma all'interno si era tutta lesionata, ed aveva fatto quella che in gergo si chiama "grattugia di gomma", tipica di una gomma che gira a lungo e sgonfia. Con quelle lesioni non è riparabile, né per lo squarcio, né per lesioni interne dovute all'uso senza pressione.

Lui mi dice che è colpa della gomma in quanto lui "non ha sbattuto da nessuna parte", lo avrebbe sentito se avesse colpito qualcosa. Io gli faccio notare alcuni particolari dello squarcio, altri segni sul cerchione e ribadisco che sono sicuro. Non se ne è accorto ed è in buona fede, ma ha sbattuto da qualche parte e questo ha fatto cedere la gomma. Può aver sbattuto prima che la gomma cedesse, ma il cedimento è quello classico di una botta ci sono anche i segni sul cerchione.

Lui insiste che non ha sbattuto. La colpa è della gomma, inoltre mi fa presente che la gomma (non dico la marca, ma era uno pneumatico di prima scelta e di una marca di prima linea) è tutta rovinata all'interno e lui non ha mai visto gomme fare così. Io gli dico che invece nella mia non lunghissima esperienza di gommista, ne ho viste parecchie fare così, tutte quelle che hanno girato sgonfie.

Insiste, e per dimostrarmi che le gomme "normali" non fanno così, si appoggia su un copertone e mi fa vedere che questo all'interno non si lesiona col suo peso. Io gli faccio presente che il copertone che mi mostra non è montato su un cerchio spinto da 250 kg di automobile lanciata ad almeno 50 km/h e che c'è una BELLA differenza... ma non si convince.

Io so che lui è in buona fede, perché non ritiene di aver sbattuto, né di aver girato a lungo con la gomma sgonfia, anche se tutte le prove e l'esperienza di chi ha visto la gomma dicono il contrario, per cui è PER FORZA COLPA DELLA GOMMA, e voleva usufruire della garanzia da "difetti di fabbricazione".

Mi dice anche che lui "non è esperto ma".. ed io qua, ormai un po' stizzito (andava avanti da oltre 20 minuti) lo fermo. Gli faccio presente con calma ed educazione, che "mi scusi e non si offenda, ma se lei non è esperto, e mi chiede cosa ne penso della gomma, anche se la risposta non le piace, si fidi di chi esperto lo è, e fa il gommista per lavoro". Gli faccio pure presente che non ho alcun interesse a perdere un cliente, e che se ritenessi che la gomma può essere sostituita in garanzia, sarei il primo a proporlo. Oltretutto scopro che le gomme (che diceva di aver montato da poco) le aveva su da almeno 11 mesi, per cui se la gomma era fallata, era già scoppiata da un bel po'.

Non c'è verso. Va via assolutamente non convinto, e mi dice pure che si informerà da altri e che mi farà sapere. Io lo saluto educatamente, replicando che son tranquillo di aver detto tutto al massimo della correttezza, e son tranquillo di fronte a qualsiasi verifica, ma che nel caso mi trova sempre lì.

2 - Storie di Scie

Un po' stizzito per l'accaduto ho fatto subito il parallelo tra quel cliente e lo sciachimista convinto. Entrambi sono in buona fede (di base), ed entrambi non riescono ad accettare l'idea che possono aver sbagliato. Non è proprio possibile che sia diverso da come la pensano.

 La storia poi di lui che prova a far peso sulla gomma, dimenticando che le condizioni di quanto propone sono diverse, mi ricorda un po' lo sciachimista che mi dice che il suo alito non persiste d'inverno, dimenticando di provarci a 10000 metri e -40 gradi.

Ed in entrambi i casi non ha importanza se l'interlocutore non ha nessun interesse a negare l'evidenza, dev'esserci qualcosa sotto (sempre per il principio che lo sciachimista/il cliente non può aver sbagliato... diversamente lo saprebbe).

In entrambi i casi l'esperienza dell'interlocutore non conta. Conta la convinzione. In entrambi i casi non contano gli indizi, solo le sensazioni personali.

3 - Il succo

Il succo di tutto questo, è che mi sono convinto che non c'è speranza, in entrambi i casi. Lui continuerà a pensare che io non ho voluto cambiargli la gomma in garanzia. Gli sciachimisti, che non è possibile che quello che vedono in cielo sia solo condensa.

Ma in entrambi i casi, la battaglia serve. Da una parte, un paio di clienti che hanno assistito alla scena, hanno avuto modo di imparare qualcosa sulle gomme. Dall'altra, chi si avvicina alla bufala delle scie, ha più strumenti per identificarla come tale.

lunedì 18 agosto 2014

Il silenzio delle istituzioni

1 - Le istituzioni non rispondono?

Si dice molto spesso che non esistano risposte "ufficiali" da parte delle istituzioni. Si ripete di frequente che siano state presentate 14 interrogazioni parlamentari sul problema delle scie. Si continua a dire che nessun organo ufficiale parli di chemtrails. Non è vero.

È vero che sono state presentate 14 interrogazioni parlamentari, ma non ci si citano mai le loro riposte. Non tutte le interrogazioni hanno avuto risposta scritta, ma in ben 5 di loro la risposta scritta è presente online.

http://storia.camera.it/documenti/indirizzo-e-controllo/20050203-20050614-interrogazione-risposta-scritta-2#nav

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_15/showXhtml.Asp?idAtto=241&stile=6

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=658&stile=6

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=3573&stile=6

http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=3977&stile=6

È vero che è stata presentata un'interrogazione al Parlamento Europeo, ma è vero anche che alla stessa, il parlamento Europeo ha dato una risposta.

http://www.europarl.europa.eu/sides/getAllAnswers.do?reference=E-2007-2455&language=EN

Le istituzioni hanno inoltre dato risposta, ad esempio l'Arpa Friuli Venezia Giulia

http://dati.arpa.fvg.it/fileadmin/Temi/Aria/Aria_2012/Utilita_presentazioni/sintesi_divulgative/parere_scie_condensazione.pdf

Come anche l'Arpa Toscana

http://www.arpat.toscana.it/notizie/notizie-brevi/2011/relazione-contrails.pdf

l'Enac, ha riposto a un complottista che ha chiesto informazioni.

http://anonymouse.org/cgi-bin/anon-www.cgi/http://freeondarevolution.blogspot.it/2011/07/la-risposta-dellenac-riguardo-alle-scie.html

E i piloti, attraverso il sito md80, hanno risposto alle principali domande sull'esistenza delle Chemtrails

http://www.md80.it/approfondimenti-2/la-cospirazione-delle-scie-chimiche/

Andrea Corigliano (meteorologo), già nel 2010 ha detto la sua relativamente al fenomeno.

http://www.meteorologica.it/index.php?option=com_content&view=article&id=52:la-bufala-delle-scie-chimiche&catid=37:notizie&Itemid=56

A lui si aggiunge PIerluigi Randi (meteorologo del MeteoRomagna ed Epson Meteo Regional Center)

http://www.meteoromagna.com/L_ANNOSA_QUESTIONE_SCIE_DI_CONDENSAZIONE.pdf

Ci sono ovviamente le Faq del Cicap, che andrebbe calcolato come istituzione, nonostante il mondo complottista si ostini a ridicolizzarla come tale.

https://www.cicap.org/new/articolo.php?id=273641

2 - Le risposte

Le risposte, riassunte quasi tutte qua, sono bene o male sempre le stesse:

"In via preliminare si precisa che, secondo le indagini svolte, i velivoli dell'Aeronautica militare non sono coinvolti nella generazione o emissione di scie differenti da quelle normalmente dovute alla condensazione del vapore acqueo."

"In particolare, il fenomeno delle scie si riferisce alla condensazione di vapore acqueo che normalmente viene rilasciato dai motori a combustione interna."

"Il combustibile usato dai velivoli militari è analogo a quello usato dai vettori civili e l'impatto ambientale, in relazione alla concentrazione di idrocarburi, è risultato molto minore di quello normalmente rilevabile nelle comuni aree urbane."

"In ultimo, non è emerso alcun elemento relativamente alla presenza di velivoli in volo senza contrassegni di nazionalità'"

"Dall'esame della letteratura scientifica internazionale e del contenuto dei siti web specialistici non è possibile confermare l'esistenza delle scie chimiche. I siti specialistici degli osservatori delle scie chimiche, in particolare, risultano carenti dal punto di vista scientifico. Si possono, tuttavia, fare le seguenti considerazioni. L'interpretazione più plausibile del fenomeno è che i presunti episodi di scie chimiche siano in realtà comuni scie di condensazione che sono durate più a lungo ed hanno assunto forma peculiare per effetto delle condizioni meteorologiche."

"In genere, si afferma che le scie chimiche non siano altro che comuni scie di condensazione il cui aspetto anomalo è dato dalle particolari condizioni meteorologiche. In genere si tratta di ricercatori che hanno studiate a lungo le scie di condensazione e dalle quali si evince chiaramente che possono comportarsi anche come le presunte scie chimiche."

"In ultimo, l'Aeronautica militare, che nel 2003 non ha sottoscritto alcun accordo con gli Stati Uniti sulla specifica problematica, non ha - come erroneamente affermato - «triplicato i voli militari», ma, al contrario, ha ridotto, dal predetto anno ad oggi, l'attività di volo dei propri aeromobili del 15 per cento circa."

"The Commission is aware of such claims but is not aware of any evidence that particles of barium, aluminium or iron are being emitted, deliberately or not, by aircraft. (Tradotto, la Commissione è al corrente di dette affermazioni, ma non è a conoscenza di nessuna prova che particelle di bario, alluminio o ferro siano emesse, deliberatamente o no, da aereomobili).

"The Commission is not aware of any evidence that such methods are being employed in Europe. (Tradotto: La commissione non è a conoscenza di alcuna evidenza che tali metodi siamo impiegati in Europa)".

"Pur non essendoci alcuna definizione precisa, si è osservato che, in generale, con il termine CHEMTRAIL vengono indicate le scie di condensazione prodotte dagli aerei che persistono a lungo o che si espandono sino a formare delle velature. In base a quanto riportato nel paragrafo precedente, la naturale varietà delle caratteristiche atmosferiche riesce naturalmente a rendere conto di come a volte le scie di condensazione si dissipino in tempi brevi ed in altri casi rimangano visibili per ore o addirittura si espandano."

"Si può senz'altro ritenere che la serie di teorie che vanno sotto la voce di “scie chimiche” sia in gran parte ispirata ed alimentata dal fenomeno delle scie di condensazione prodotte dai gas di scarico degli aerei in volo. D’altra parte la visibilità delle scie di condensazione è presumibilmente aumentata a partire dagli anni 90 e questo può essere stato uno degli elementi che hanno favorito il diffondersi di queste teorie; ciò insieme all'altro fattore determinante costituito dalla disponibilità e facilità di accesso a qualsiasi tipo di informazione attraverso la rete internet e il web."

"A quanto ci risulta invece, le scie persistenti segnalate sono le cosiddette “condensation trails (contrails)” e sono prodotte dagli scarichi degli aeromobili sia civili, sia militari. Sono formate essenzialmente da acqua in forma di cristalli di ghiaccio e non sono dannose per l’uomo."

3 - Conclusione

Le domande sono state giustamente poste. Ma le risposte sono state date. Quindi il punto ora è: siamo noi i ciechi che non vediamo il cielo sopra le nostre teste, oppure sono i complottisti che fanno domande, il sordo che non vuol sentire?

domenica 17 agosto 2014

Osservatore esperto

1 - Osservare il cielo

È notoriamente più facile provare l'esistenza di una cosa, che la sua non esistenza. Posso dimostrare che una cosa esiste (sulla base della fiducia, ovviamente) semplicemente affermando di averla vista, mentre il non aver mai visto qualcosa, non dimostra la non esistenza della stessa.

Gli attivisti contro le scie chimiche, postulano spesso che le scie che vediamo oggi non sono normali, in quanto "prima" (non si sa mai bene di preciso quando sia esattamente questo prima...) non si sarebbero mai viste oppure si sarebbero viste più raramente (a seconda delle versioni della teoria).

Secondo però il principio di cui sopra, ha più valore la testimonianza di un numero ristretto di persone che dice di aver visto qualcosa, piuttosto che la testimonianza di un numero maggiore, che dice di non averlo osservato.

Molti di noi non hanno mai visto un Airbus atterrare da solo con entrambi gli autopiloti attivati, ma il fatto che i piloti degli Airbus, affermano questa cosa, vale più di tutti quelli che dicono di non averlo visto.

E questo è quello che non capisco. Possono essere in molti ad affermare che le scie di condensa una volta non c'erano o non si espandevano o non persistevano... Ma il fatto stesso che ci sia qualcuno che invece le ha viste, come testimonianza, vale molto di più. Così come conta molto di più il fatto che ci siano studi sulla persistenza delle scie, la loro espansione e via discorrendo, che non una moltitudine di gente che afferma il contrario.

2 - Osservatore esperto.

Quello che mi capita spesso di sentire, inoltre, sono le fonti delle testimonianze sulla "non osservazione" delle scie. In una discussione su luogocomune.net, mi sono stati indicati come fonte i contadini del paese dell'interlocutore, in quanto sarebbero da sempre stati attenti osservatori del cielo, per ragioni agricole.

Non capisco come sia possibile, non considerare come "attenti osservatori del cielo" chi il cielo lo guarda di professione. In moltissimi altri aspetti della vita, chi lavora con qualcosa, viene ritenuto in media più esperto di chi non ci lavora e a ragion veduta. Poi ovviamente, lo storico del suo lavoro permette meglio di capire quanto questa esperienza supposta sia reale o no.

La mia macchina fa un rumore, un rumore che prima non avevo mai sentito. Conosco un dentista che lavora in una via molto trafficata e che sente passare molte macchine sotto la sua finestra e di conseguenza lo ritengo esperto in "rumori di macchine" e porto la macchina da lui per farla controllare... ??? No di certo. La porterò da un meccanico. C'è caso che proprio lui mi spieghi che quel rumore che ho sentito per la prima volta (ossia da qualche mese da che ho la macchina), è in realtà causato dagli iniettori del metano e finché non ho avuto una situazione di macchina in moto, ferma, con me fuori, non avevo notato. Il rumore c'era sempre stato, ma non l'avevo ancora notato. Da quanto l'ho notato, inoltre, lo noterò in quasi tutte le auto a metano che passano.

Per cui mi chiedo, perché la testimonianza di un contadino, che dice di non aver mai visto le scie espandersi, varrebbe di più di quella di un meteorologo, o di un pilota?

Ci sono 650.000 piloti di linea circa (fonte http://gendergapgrader.com/studies/airline-pilots/#prettyPhoto) che OGNI SANTO GIORNO volano in cielo, alle quote delle scie, e le vedono. Nessuno di loro le trova strane. Nessuno di loro dice di averle viste solo di recente. Oltre a osservarle tutti i santi giorni e averle SEMPRE OSSERVATE, hanno anche le conoscenze e l'esperienza lavorativa per giudicarle. Perché la loro testimonianza non conta?

Negli Stati Uniti, nel 2012 lavoravano circa 25.000 operatori al controllo traffico aereo. (fonte http://www.bls.gov/ooh/transportation-and-material-moving/air-traffic-controllers.htm). Non ho trovato altri dati, per ora. Spesso e volentieri, oltre al monitor operativo, i controllori danno un'occhiata al cielo. Anche loro hanno le conoscenze per determinare cosa sia strano e cosa no.

Così come i tecnici aeronautici (sempre negli Usa, nel 2008 erano 123.000, fonte http://future-jobs.findthebest.com/q/756/1939/How-many-Aircraft-Mechanics-and-Service-Technicians-are-there-working-in-the-United-States).

Poi gli operatori meteo, non ho trovato statistiche mondiali, ma in Italia ci sono qualcosa come 500 osservatori meteo, per l'aviazione. (250/300 in Enav, poi ci sono i Marescialli dell'Aviazione militare e una 20ina di meteorologi che lavorano nei due centri di previsione Enav di Linate e Ciampino).

Centinaia di migliaia di persone esperte, che osservano il cielo PER LAVORO, che hanno le conoscenze necessarie, CHE NON NOTANO NIENTE DI STRANO NELLE SCIE DI OGGI, ma che soprattutto LE HANNO SEMPRE VISTE, certo in numero leggermente minore una volta, ma le hanno sempre viste.

Perché la loro testimonianza NON VIENE MAI tenuta in conto?

3 - Conclusione

Nella sua lettera, il Maresciallo Domenico Azzone (http://anonymouse.org/cgi-bin/anon-www.cgi/http://www.scribd.com/doc/23201747/Lettera-a-Mercalli-Onorato-Delitala-1-M-llo-Domenico-Azzone-Esperto-Meteo-A-M) parla della questione dell'osservatore esperto.

"Ebbene, Signor Delitala, sono anch’io un Osservatore Esperto e contrariamente a quanto lei afferma (insieme ai Signori Mercalli e Onorato) sono certo e confermo che non tutte le Scie di Condensazione rilasciate dai velivoli (militari e/o civili) sono tutte normali, almeno a far data dalla fine degli anni 70 inizio anni 80 del Secolo Ventesimo."

Detto questo, si profonde in una spiegazione del perché le scie non sarebbero normali, identificando tutta una serie di anomalie, che in realtà anomale non sono.

La domanda successiva è: in assenza di prove (!), tra osservatori in teoria egualmente qualificati, conta anche il numero quale indice di probabilità. Ovvero, perché tenere in considerazione di più l'affermazione del Maresciallo Azzone, che non quella dei suoi quasi 500 colleghi? Certo, se ci fossero le prove al riguardo, la sua affermazione conterebbe più di quella dei suoi colleghi, ma in assenza di queste, preferisco alle affermazioni di tutti gli sciachimisti, quelle del milione e passa di operatori mondiali del settore. 

Questo basterebbe a risolvere la questione.

mercoledì 16 luglio 2014

Rimettiamo un po' a posto i concetti

La moda NEW AGE, ultimamente tende ad abusare di termini scientifici, per parlare di tematiche più o meno spirituali. L'uso di una terminologia scientifica, mentre si discute di temi anche a volte metafisici, per quanto bella dal punto di vista linguistico, nel tempo ha creato molta confusione.
Anche a me piace fare un parallelo tra le relazioni umane e la legge di gravitazione universale. Ad esempio, ho sempre associato la difficoltà del mettersi in relazione con qualcuno al fatto che per entrare in orbita attorno ad un corpo esiste una piccola forbice di velocità utilizzabili. Se vai troppo piano ti schianti sul corpo in questione, se vai troppo forte non riesci a fermarti in orbita ma passi oltre. Per metafora, posso dire che con le persone è pressapoco lo stesso. Devi relazionarti con loro alla velocità giusta, se vai troppo piano o troppo forte non riesci a relazionarti in maniera stabile e sicura.
Ma il fatto che sia linguisticamente bello, non significa che sia scientifico. Non posso calcolare la velocità con cui mi relaziono ad una persona, in funzione del rapporto delle nostre masse e della nostra distanza!
1 – Energia
Una parola che viene spesso abusata è Energia. Si parla spesso di energie, positive e negative, energie orgoniche, vibrazionali e quant'altro. Ora, è bello divertirsi a filosofeggiare sui paragoni tra alcuni aspetti della vita e certi concetti fisici, ma non posso poi però pretendere di utilizzare ragionamenti filosofici al posto di una corretta applicazione delle Leggi Fisiche (si chiamano leggi, per un motivo).
L'Energia in fisica è “la grandezza fisica che misura la capacità di un corpo o di un sistema di compiere lavoro, a prescindere dal fatto che tale lavoro sia o possa essere effettivamente svolto.” (http://it.wikipedia.org/wiki/Energia).
2 – Conservazione dell'energia
La conservazione dell'energia è una legge importantissima. Afferma che “sebbene l'energia possa essere trasformata e convertita da una forma all'altra, la quantità totale di essa in un sistema isolato non varia nel tempo” (http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_conservazione_dell'energia).
Ci sono quotidianamente un sacco di dimostrazioni di questa legge. Una di quelle che da bambino mi ha stupito di più, è stata la seguente: ci si siede al centro di una giostra a girello, di quelle nei parchi giochi, con in mano una ruota di bicicletta, possibilmente stesa e quindi parallela alla base della giostra. Qualcuno, tenendo ferma la giostra, fa ruotare abbastanza velocemente la ruota che avete in mano e poi si allontana. Ora, prima che la ruota rallenti, provate a fermarla con la mano libera (magari coperta da apposti guanto). Come la frenate, la giostra, molto lentamente, comincerà a girare. La parte dell'energia della ruota da bicicletta che non si è convertita in calore quando l'avete frenata, viene trasferita alla ruota più grande, cioè la giostra.
3 – Entropia
Il concetto di entropia, anch'esso importantissimo, è molto complicato. Piuttosto che una definizione rigorosa, preferisco cercare di far capire il più possibile la sfumatura del concetto che serve a noi. Con entropia di un sistema si indica il grado di “disordine” di quel sistema. Ed il postulato dell'entropia, afferma che in un sistema isolato, l'entropia può al più rimanere la stessa, oppure aumentare, ma mai diminuire. (http://it.wikipedia.org/wiki/Entropia)
La conseguenza pratica che più ci tocca da vicino, è che durante un qualunque tipo di lavoro, parte dell'energia impiegata viene dispersa in calore, e l'energia dispersa non è mai recuperabile in toto.
Se fate rimbalzare una pallina, l'energia cinetica della pallina che cade, viene trasformata nella deformazione elastica della pallina che colpisce il pavimento, che viene riconvertita in energia cinetica, facendola rimbalzare verso l'alto. Ma se non fornite nuova energia alla pallina, questa rimbalzerà sempre meno, fino a fermarsi. Perché non tutta l'energia cinetica viene riconvertita nella deformazione, e non tutta la deformazione viene riconvertita in energia cinetica. Parte dell'energia viene irrimediabilmente dispersa in calore.
Questo è il motivo per cui il moto perpetuo non esiste. Nessun motore potrà mai all'infinito alimentare sé stesso.
4 – Equilibrio.
L'ultimo concetto che voglio recuperare prima di rimettere insieme il tutto, è il concetto di equilibrio. Anche se intuitivamente è chiaro cosa sia l'equilibrio, non è altrettanto semplice formularlo in maniera omnicomprensiva, per cui anche qui cercherò di far capire il concetto che ci è utile. Esistono varie forme di equilibrio, chimico, dinamico, termodinamico. Ed in ogni sua forma, esistono tre condizioni di equilibrio, dette stabile, instabile ed indifferente.
Una pallina in un avvallamento, tenderà a ritornare al centro di quell'avvallamento, questo è equilibrio stabile, cioè che tende a tornare nella sua posizione iniziale.
Una pallina in cima ad una cunetta, se spostata, tenderà a cadere, questo è equilibrio instabile, cioè che tende ad allontanarsi dalla sua posizione iniziale.
Se la pallina è su un piano orizzontale. Se la sposti, ovunque la sposti, quando il moto finisce, la pallina tenderà a restare lì dov'è. Questo è equilibrio indifferente, dove non si tende né a fuggire, né a ritornare allo stato iniziale.
5 – Mettiamo tutto insieme.
Una volta recuperati questi concetti, ci si può fare un'idea molto precisa di quanto alcune ipotesi sul controllo climatico, siano infondate.
E' importante capire che questi principi, sono inviolabili. Si può migliorare l'utilizzo dell'energia, o l'efficienza energetica di un dato lavoro, ma non si può produrre energia dal nulla, non si può non consumarla, non si può invertire l'entropia.
Inoltre, occorre sempre tener conto delle dimensioni relative al lavoro che si deve compiere. Poche gocce di acido, non possono dissolvere una montagna, così come qualche chilo di esplosivo.. ci vogliono ettolitri di acido, o svariate centinaia di tonnellate di dinamite, come minimo.
E quindi non sarà certo una singola bottiglia di aceto di mele, che dissolve scie su scie. Anche ammesso che funzionasse (e non funziona), ed anche ammesso che in qualche maniera l'aceto possa raggiungere le altissime quote in questione (cosa che al momento non è possibile), la quantità sarebbe comunque inadeguata.
6 – Applichiamo i concetti alla modifica climatica.
Un piccolo cumulo pesa qualcosa (per farsi un'idea) come 550 tonnellate (tant'è l'acqua che vi si trova dentro). Un temporale pesa circa 1.100.000 tonnellate ed un uragano 220.000.000 tonnellate.
Già la massa iniziale, rappresenta l'energia contenuta in questi fenomeni atmosferici. Si aggiunge a questo che cose come il temporale, ma soprattutto l'uragano, sono in movimento e si pensi quindi che sono soggetti ad ulteriore energia (termica, cinetica....)
Per controllarli, si può supporre di agire in due modi. Il primo modo, sarebbe quello di agire su di un equilibrio instabile. Significa che l'energia in questione è almeno comparabile con la massa minima iniziale, per dare il via al fenomeno che si vuole influenzare. E' il caso tipico del cloud seeding. Quantità modeste di ioduro d'argento, innescano una reazione, che trascina sé stessa. Migliora l'aggregarsi delle goccioline sospese, favorisce la precipitazione. Il punto è che come sempre, l'energia non si crea. Si usa la nuvola che c'è già. Se non ci fosse la nuvola, il poco ioduro utilizzato non servirebbe a nulla.
L'altro modo di agire, sarebbe quello di cercare di influenzare brutalmente un fenomeno. Spesso e volentieri si è detto, ad esempio, che HAARP sarebbe in grado di provocare uragani. Una volta che avete chiaro il concetto di energia complessiva e di conservazione dell'energia, provate a pensare ad un sistema che con qualche microonda (vuoi anche i famosi 3.600.000 watt massimi di Haarp) cerca di controllare un sistema di 220.000.000 tonnellate d'acqua, in movimento, che genera venti da 100 km/h, e che rilascia una potenza termica stimata tra i 50.000.000.000.000 e 200.000.000.000.000 watt.
Relativamente alle scie, considerato che un 747-8 cargo (uno dei cargo più grossi, mascherabili da aereo di linea), ha un carico utile di 140 tonnellate, provate a pensare cosa può fare ad una nuvola, ad un temporale, e ad un uragano....

giovedì 3 luglio 2014

”Rendere l’atmosfera più elettroconduttiva”

Premessa: uno degli addebiti che vengono fatti spesso agli scettici, è quello di smontare pedissequamente ogni cosa che viene detta a favore di una determinata teoria, senza preoccuparsi di discernere tra cosa sia vero e cosa no, senza tener conto di ciò che è a favore di quella determinata teoria. Ora, io non lo faccio apposta, ma sembra proprio che i complottisti si divertano a infilare una dopo altra le affermazioni più sbagliate possibile. 

1 – Atmosfera più elettroconduttiva

Uno degli scopi delle inesistenti scie chimche sarebbe quello di rendere più elettroconduttiva l’atmosfera. Secondo il ricercatore indipendente Rosario Marcianò, un’atmosfera più elettroconduttiva  favorirebbe le trasmissioni radio e quindi radar, permetterebbe ai satelliti di vedere il terreno di battaglia e via discorrendo. Questa affermazione, collegata a volte al progetto RFMP e VTRPE (in maniera errata) si trova un po’ in tutta la produzione di Marcianò. Ma anche Mazzucco su luogocomune afferma “Come abbiamo spiegato in un recente articolo, sembra che la necessità di sviluppare le attività di manipolazione dell'atmosfera, estendendola fino agli aerei civili (progetto Cloverleaf), sia nata da una esigenza di tipo militare, collegata al progetto di sorveglianza globale 3-D chiamato VTRPE (Variable Terrain Radio Parabolic Equation). Questo sistema necessita di condizioni atmosferiche asciutte per funzionare al meglio, mentre diventa del tutto inaffidabile in presenza di una forte umidità. (Da qui la necessità di "asciugare" l'atmosfera nelle zone desiderate, disseminando nel contempo particolati metallici che aumentino la conduttività dell'aria).”

Già qua c’è un sacco di confusione, e degli errori plateali, tralasciando il fatto che VTRPE è in realtà solo un modello matematico e non un sistema di sorveglianza, e che non è il modello che diventa inaffidabile in presenza di una forte umidità, ma il segnale radar viene degradato da più fattori tra cui l’effetto condotto. Inoltre asciugare l’aria (cosa non fattibile, ma è un altro discorso), diminuirebbe la già debole conduttività dell’aria umida.

2 – Corrente e Onde Radio

Prima di tutto, si fa una confusione enorme tra corrente elettrica e onde radio. La prima, è il movimento degli elettroni attraverso un conduttore, la seconda è la variazione (fenomeno ondulatorio) di un campo elettromagnetico.

La prima necessita di un conduttore per poter passare. Nell’impiego casalingo, abbiamo i cavi della corrente, fatti di rame, che consentono agli elettroni di passare di atomo in atomo. Per intenderci, nel vuoto assoluto, il passaggio di corrente elettrica non è possibile. La seconda, ovvero le onde radio, si propagano tranquillamente nel vuoto.

Poi, le due cose hanno dei collegamenti e delle relazioni molto forti, questo è fuori discussione, ma l’importante è capire che le due cose sono diverse.

La troposfera, ovvero la parte di atmosfera in cui normalmente viviamo noi, tanto per cominciare non è un buon conduttore, e viene categorizzata come isolante. Tant’è vero, che occorre un enorme potenziale (letteralmente Tensione, ovvero differenza di potenziale) per poterla “forare”, fenomeno comunemente conosciuto come fulmine. Al fulmine, per poter creare un canale di prescarica, ovvero un canale ionizzato, occorrono dal miliardo ai dieci miliardi di volt a seconda della sua lunghezza.

Quindi normalmente la corrente fatica molto a passare in troposfera, mentre le onde radio non sembrano soffrire delle stesse difficoltà.

3 – Come sono collegati.

L’antenna è il frutto principale del collegamento tra corrente elettrica e onde radio. Per dirla in maniera molto semplicistica, un’antenna, è un conduttore che viene attraversato da una corrente variabile nel tempo, la quale antenna, irradia “nell’etere” un campo elettromagnetico. Così vengono trasmesse le onde radio. Funziona anche alla rovescia, ovvero, in un conduttore immerso in un campo elettromagnetico, verrà indotta una corrente elettrica con una variazione di concerto a quella del campo stesso. Così funziona la ricezione.

4 – Radiopropagazione, attenuazione e disturbi vari.

La propagazione più classica, è quella in linea retta, ovvero seguendo il percorso più diretto che collega l’antenna ricevente con l’antenna trasmittente. Questa propagazione, anche se in teoria avrebbe come caso ideale il fatto che le antenne debbano essere in linea a vista, gode anche del vantaggio che le onde radio hanno la proprietà di superare ostacoli di dimensioni inferiori alla loro lunghezza d’onda.

E questo è il primo punto in questione. Un’onda radio non “vede” oggetti troppo piccoli o non confrontabili con la propria lunghezza d’onda. Già questo basterebbe a capire che nanoparticelle di metallo, non possono fare molto riguardo alle onde radio.

Le onde radio non si propagano solo in maniera diretta. Possono essere riflesse dalla ionosfera (cosa che aiuta a passare al di là dell’orizzonte terrestre), possono sfruttare l’effetto onda di superficie fornito dalla interfaccia tra l’atmosfera e il terreno (un po’ come le onde di un sasso sull’acqua dello stagno), possono sfruttare l’effetto condotto (quando con certe condizioni atmosferiche si inverte l’indice di rifrazione dell’atmosfera e le onde sono piegate a favore della curvatura terrestre) e normalmente si propagano in un mix di queste tipologie.

Mentre si propagano, vengono disturbate e attenuate. Oltra al fatto che la potenza decresce col quadrato della distanza, le onde vengono assorbite (anche dal mezzo nel quale si propagano), diffratte dagli ostacoli, e a volte per riflessione si sovrappongono a loro stesse, cosa che le attenua in maniera aleatoria.

5 – Il metallo, non aiuta le onde radio.

Un particolato metallico non rende più conduttiva l'aria, perché le particelle metalliche non si toccano tra di loro, ma sono isolate dall'aria che le divide.

Come abbiamo visto le onde radio sostanzialmente girano intorno a un eventuale particolato metallico disperso in atmosfera (perché le onde radar, ad esempio, hanno una lunghezza d’onda che può variare a seconda degli scopi da 130 cm ad 1 mm). Se questo particolato fosse molto fitto le onde verrebbero un po' attenuate e quindi spargerlo sarebbe controproducente.

Se le parti di metallo, sono grandi a sufficienza, le onde non le scavalcano, ma vengono riflesse. E’ questo il principio degli chaff, ovvero le contromisure radar adottate ad esempio dagli aerei per creare falsi bersagli. Gli chaff disperdono lamelle o aghi (in genere fibre di vetro alluminate) di diversi centimetri di lunghezza. Devono essere lunghe qualche centimetro per poter interagire con il radar, diversamente sarebbero inutili.

6 – La tanto agognata riflessione

Uno degli effetti che sono stati ricercati dalla sperimentazioni, riguardo al miglioramento delle prestazioni delle onde radio, è il fatto di poter essere riflesse, in maniera controllata. La Ionosfera riflette già in maniera naturale alcune lunghezze d’onda delle onde radio, ma lo fa in funzione di molte variabili aleatorie, tra cui il vento solare.

La ricerca militare, già da tempo, ha cercato un modo per creare specchi ionosferici artificiali, per poter riflettere le onde radio in maniera controllata, e eventualmente disturbare le comunicazioni del nemico. Nulla di ciò è stato ipotizzato con lo spargimento di nanoparticolato.

Interessante è anche il progetto West Ford, richiamato da Marcianò, nel quale in due lanci (1961 e 1963) sono stati sparsi a circa 3.500 km di quota aghetti di rame della lunghezza di 1,8 cm, per verificare se potessero riflettere le onde radio e permettere quindi una trasmissione più globale di segnali radio. Nonostante l’esperimento inizialmente sia stato un successo, non ha avuto seguito in quanto la funzione degli aghi di rame, è stata resa inutile dall’utilizzo dei satelliti artificiali.

Quindi in ultima analisi, non si sparge nanoparticolato (ma aghetti di 1,8 cm) e non lo si fa né a quota cumulo, né a quota scia (ma quasi 350 volte più in alto).


7 – Conclusione

Anche fosse possibile rendere l’atmosfera più “elettroconduttiva”, cosa che non succede spargendo particolato, sarebbe una cosa inutile a quei fini.

lunedì 30 giugno 2014

Weather as a force multiplier - Owning the weather in 2025

Weather as a force multiplier - Owning the weather in 2025
Questo è uno dei documenti più spesso presentati e citati dai sostenitori dell’esistenza delle scie chimiche.
E’ uno studio fittizio, ovvero che esplora come le eventuali possibilità di modifica del tempo, possano influire ed aiutare le operazioni militari, se le scoperte in questo campo, andassero avanti come indicato nel documento stesso.
Che non sia da prendere diversamente da una serie di speculazioni sulle possibilità eventuali, è chiaro fin dal famoso disclaimer, iniziale:
”Questo report contiene una rappresentazione immaginaria di scenari/situazioni future. Ogni similitudine con persone o eventi reali, oltre a quelle specificatamente citate, sono non intenzionali e sono a solo scopo illustrativo”
Come lo ha definito Marco Gmerk Germani questo documento si riassume in "Se avessi del prosciutto, potrei farmi un panino, posto che trovi del pane".
Tuttavia, leggendolo si possono trovare informazioni interessantissime.

1) Prima di tutto, si nota a pag. VII, quando si definisce la matrice delle possibilità operative, che nel determinare le operazioni per il degrado delle forze nemiche, la parte di disturbo radar e delle comunicazioni, è relegata allo Space Weather.
Nello specifico, (si vede bene da pag. 25 in poi), il documento ipotizza di modificare le proprietà della ionosfera, per disturbare sia i radar che le comunicazioni, mediante l’attenuazione, lo scatter, l’assorbimento, o degradare le stesse mediante scintillazione o perdita di energia.
E’ interessante vedere che il tanto paventato movente delle scie chimiche, ovvero il miglioramento delle trasmissioni radio e radar, nel loro documento principale non è affidato alle scie, ma a una tecnologia molto più simile a Haarp.

2) A pag. 6, nell'ultimo paragrafo, si nota una dichiarazione circa lo stato delle cose relative a quando si scrisse il documento, ovvero “Dall'altra parte, le applicazioni di modifica del tempo proposte in questo report variano da tecnicamente provate a potenzialmente fattibili. Sono anche simili nel fatto che attualmente nessuna di queste è impiegata, o selezionata per essere impiegata dalle nostre forze operative”
In buona sostanza, il documento stesso dice che all'epoca le tecniche di modifica non era né impiegate, né in progetto, seppure alcune esistessero.

3) A pag. 13, quando si comincia ad esaminare le possibilità di modificare le precipitazioni, il documento propone una tecnica interessante, e cioè spargere il nerofumo come elemento per la modifica del tempo.
Il paper a cui fa riferimento (Weather Modification by Carbon Dust Absorption of Solar Energy), si trova in http://journals.ametsoc.org/doi/pdf/10.1175/1520-0450(1976)015%3C0355%3AWMBCDA%3E2.0.CO%3B2
Tra tutte le casistiche mostrate dal documento, è quella che dovrebbe interessare maggiormente gli sciachimisti. E’ uno studio preliminare che ipotizza l’utilizzo delle particelle incombuste rilasciate dal motore dell’aereo opportunamente modificato per dosare appunto polvere nerofumo, ottenuta anch'essa dalla combustione di un idrocarburo, ma non lo stesso che alimenta i motori, e che successivamente sfrutta la capacità di assorbimento dell’energia solare dello stesso, per far piovere e addirittura favorire la creazione di nuvole.
E’ solo uno studio fittizio, e suggerisce una concentrazione tale di nerofumo, che la scia si vedrebbe, a differenza della parte non visibile degli attuali scarichi degli aerei. (A pag. 360 dello studio sopra citato, si afferma che modificando di poco i motori disponibili all'epoca (1970) possono essere disperse particelle con un rateo da 9 a 13 tonnellate di idrocarburi per ora, per motore, e la metà di questo peso, risulterebbe in particelle disperse.
In buona sostanza, sappiamo che tale procedimento non è in atto perché le scie sarebbero nere, e non bianche.

4) A pag 16, il documento attesta una cosa importantissima:
”... le precipitazioni possono essere “forzate” a cadere prima del loro arrivo nel territorio desiderato, rendendolo così “secco”. ...”
Quando nel documento si parla di soppressione delle precipitazioni, il sistema proposto è FAR PIOVERE DA UN’ALTRA PARTE. Quindi anche qua si evince che non esiste la distruzione dei cumuli, in quanto il cloud seeding igroscopico, comunque lo si pratichi, per distruggere una nuvola o impedire che precipiti, fa in modo di farla precipitare prima che arrivi a destinazione.
Altrettanto interessante, è che nel documento non si menzionano mai né Bario in nessuna forma, né cose come gel al Silicio o altro.

5) A pag. 18, parlando di modifica e controllo delle tempeste, c’è un altro interessante passaggio:
” Comunque, come ci si aspetterebbe basandosi sul livello di energia di una tempesta, la letteratura scientifica corrente, indica che ci sono limiti fisici definiti sull’abilità umana di modificare i sistemi di tempesta. Tenendo questo in considerazione, assieme con considerazioni politiche, ambientali, economiche, legali e morali, confiniamo la nostra analisi delle tempeste a temporali localizzati e di conseguenza non consideriamo più grandi sistemi tempestosi, come ad esempio uragani o intensi sistemi di bassa pressione”
Questo per far notare che perfino in un documento immaginario, si rinuncia alla possibilità di creare catastrofi naturali, conoscendo l’energia in gioco.
Inoltre è interessante vedere che esaminando cosa si potrebbe fare riguardo alle tempeste, gli utilizzi importanti sono due: uno è quello di conoscere meglio i meccanismi predittivi delle stesse, per portare in anticipo gli aerei amici, lontano da zone pericolose. L’altro è quello di utilizzare tecniche per sopprimere fulmini (a scopo di sicurezza) lanciando chaff nella nube o di scatenare fulmini (per scaricare in fretta la nube temporalesca) lanciando un razzo dentro alla nube.
6) Successivamente il documento si dilunga un sacco sulle possibilità della modifica della Ionosfera.
Da questo, probabilmente, viene generata molta della sfiducia sul progetto Haarp. Il documento cita un paio di studi, dove si evidenzia come la modifica della Ionosfera mediante onde ad alta frequenza (HF), per poter creare specchi ionosferici artificiali, atti a riflettere le onde radio, da usare per aumentare il range delle proprie comunicazioni, o impedire l’arrivo al satellite di quelle nemiche.
Nessun’altra ipotesi o addebito, viene fatto a questa tecnologia. Né modifica climatica, né terremoti, né altro.

7) Per finire, l’ultima parte pag. 27, si occupa di “tempo artificiale” ovvero non di soppressione o miglioramento delle condizioni già esistenti, ma della creazione ex novo di condizioni meteorologiche specifiche, su richiesta.
Qua siamo letteralmente nel campo delle ipotesi fantascientifiche, e per la prima volta si parla di smart clouds e di nanotecnologia. Ma seppur uno studio sulla nanotecnologia viene citato, nessuna reale prospettiva a parte un paio di speculazioni, viene realmente affrontato.

8) Ciliegina sulla torta, a pag. 34, c’è lo schemino utilizzato nelle 10 prove sull'esistenza delle scie chimiche, di Massimo Mazzucco, alla prova n. 7.
Prova nella quale lui chiedeva
“7 - Se l'utilizzo dei composti chimici per la modificazione dell'atmosfera e quello dei veicoli aerei per la disseminazione non fossero già stati disponibili nel 1995, perché gli autori della ricerca non li hanno contrassegnati con l'asterisco che individua proprio le potenziali tecnologie ancora da sviluppare?”
ma a pag. 33 c’è scritto: “Come utenti primari, i militari rimarranno i principali sviluppatori delle tecnologie segnate con un asterisco. Il settore civile sarà la principale risorse per le rimanenti tecnologie”
Ovvero, l’asterisco non designa cosa è da sviluppare e cosa no, ma solo chi lo sviluppa.
N.b.: La traduzione inglese è opera mia, e può essere soggetta ad errori. Ho linkato il documento originale, per correttezza, e chi può è pregato di verificare il testo originale.